Wellspect Meeting: due anni di ’Buone pratiche’
Wellspect Meeting è un progetto pensato, voluto e creato da Wellspect Italia, per favorire il confronto e lo scambio tra diversi operatori che lavorano nell’ambito delle disfunzioni vescico-sfinteriche. Un progetto per confrontarsi, discutere e trovare nuove soluzioni, per migliorare la qualità di vita delle persone che necessitano di cateterismo intermittente.
Il progetto ‘Wellspect Meeting’ è un ciclo di sei incontri che ha preso il via nel 2016 e si è concluso con la presentazione, al 42° Congresso Nazionale SIUD – tenutosi a Napoli dal 7 al 9 giugno 2018 – del documento “Buone pratiche per l’infermiere nella presa in carico della persona che necessita di cateterismo intermittente. La persona mielolesa come esempio paradigmatico”.
‘Buone Pratiche’ è un opuscolo nato dall’esperienza diretta di dieci infermieri - con problematiche a volte simili, ma spesso anche estremamente diverse a seconda del contesto in cui lavorano - che si sono messi in gioco partendo dal desiderio comune di fornire uno strumento in prima battuta agli infermieri e agli altri professionisti sanitari non immediatamente coinvolti nella presa in carico della persona mielolesa, ma anche ai pazienti stessi e ai loro familiari: l’obiettivo era dare vita a uno strumento che permetta di svolgere al meglio la presa in carico della persona che necessita di cateterismo intermittente.
Ad aprire il documento l’introduzione di Giuseppina Gibertini, che ha coordinato il lavoro scientifico e ha supportato con la propria decennale esperienza nel campo l’intero team di lavoro. Nell’opuscolo vengono fornite con precisione e puntualità informazioni di base come l’anatomia dell’apparato urinario, le alterazioni vescico-uretrali, l’incontinenza e la ritenzione urinari; viene poi descritto il cateterismo vescicale e come funziona l’autocateterismo. Molta attenzione è dedicata al paziente, a chi subisce una lesione midollare e alla necessità di costruire un rapporto – basato sulla fiducia – tra l’infermiere e la persona mielolesa; vengono approfonditi i temi dell’educazione sanitaria e descritte le “Buone pratiche” nella cura delle persone che necessitano di cateterismo intermittente (apporto idrico, la corretta gestione intestinale, la corretta igiene personale e ambientale, l’importanza del lavaggio delle mani e la corretta gestione farmacologica con particolare attenzione all’uso di terapie antibiotiche). Obiettivo ultimo è migliorare l’autosufficienza e l’indipendenza della persona e garantire una migliore qualità di vita del paziente, che si riversa sulla percezione del proprio stato di salute.
Durante questi due anni si è formato un vero team di lavoro: persone sconosciute fino a quel momento hanno trovato nel gruppo un supporto, nei meeting un momento di discussione e scambio di esperienze.
Siamo riusciti nell’arduo compito di ‘unire’ infermieri provenienti da regioni molto diverse - Piemonte, Umbria, Veneto, Lombardia, Marche, Toscana, Lazio, Sicilia e Puglia - ma tutti con una grande esperienza nel settore della mielolesione e del trattamento delle disfunzioni vescico-sfinteriche e abbiamo provato a fornire loro gli strumenti per mettersi in gioco e sentirsi parte di un progetto comune che può contribuire a migliorare la vita di tante persone.
È stato un traguardo e un grande riconoscimento, sia per gli infermieri che per l’azienda che ha creduto nel progetto presentare il lavoro ‘Buone Pratiche’ al Congresso Nazionale SIUD, dopo avere ottenuto il patrocinio FIC-Fondazione italiana continenza, a garanzia dell’eccellente lavoro svolto.
